
Stavolta si parla di gatti.
In che senso? Ricordate tutti Buck e il Terremoto, no?
Sono entrata a far parte del branco nel mese di settembre scorso, quando Serena chiamò intorno a sé una serie di autori per pubblicare una raccolta di racconti ispirata ai nostri amici a quattro zampe e devolverne il ricavato alle vittime del sisma che aveva appena colpito il Centro Italia.
Non partecipai con un racconto, mi sembrava di non essere all’altezza per un progetto che ritenevo tanto importante. Tuttavia diedi la mia disponibilità per dare una mano e iniziai a occuparmi del sito e della pagina Fb.
Di strada da allora ne è stata fatta tanta.
Ci sono state presentazioni ufficiali, momenti di incontro con il pubblico e fra noi del branco. Ci sono stati momenti di difficoltà e altri pieni di gioia, ma, quello che più conta, non si è mai perso di vista l’obiettivo vero per cui si stava facendo tutto ciò: la solidarietà e il desiderio di lanciare un piccolo seme di speranza laddove è davvero difficile continuare a coltivarlo.
Così, grazie soprattutto alla tenacia e alla caparbietà contagiosa di Serena, si è andati avanti e tra pochi giorni uscirà la seconda raccolta intitolata Storie di Gatti.
In questi mesi sono entrate a far parte del branco altre persone: autori come professionisti. E tutti hanno contribuito a creare un prodotto altamente professionale e curato nei minimi particolari perché, se è pur vero che di beneficenza si tratta, non va dimenticato che chi decide di spendere i propri soldi merita di ricevere in cambio qualcosa di valore.
Ancora nove giorni e poi potrete finalmente leggere le storie che abbiamo voluto raccontarvi. E questa volta sì, troverete anche un mio racconto.
Vi lascio con un pezzo di puzzle. Raccoglietene uno dopo l’altro e poi fatemi sapere che cosa ne pensate.
“Sfuggenti batuffoli di pelo, ombre sinuose in agguato, pigre presenze ciondolanti tra il divano e il davanzale illuminato dal sole.
Cacciatori implacabili, acrobati elastici, buffi cuccioli innamorati delle scatole.
Occhi luminosi nella tenebra più nera, caldi compagni di letto (o poltrona), virtuosi musici di coccolanti fusa.
Amiamo definirci loro padroni, ci tengono tra gli artigli come topi. Ma non possiamo non amarli e non adorare l’esasperante schiavitù in cui ci soggiogano, fatta di schizzinosi rifiuti alle nostre amorevoli cure e coccole, di inopportune richieste di attenzione.
Lasciate ogni speranza voi ch’entrate nel regno felino, i membri della sua famiglia vi ipnotizzeranno con le loro movenze seducenti, la possente forza, una dolcezza senza eguali, e l’amore puro di chi non vi ama per necessità ma perché è necessario l’amarvi! Una fedeltà profonda mascherata da indifferenza e opportunismo, troppo forte ai nostri occhi adoranti la loro indipendenza.
Soffici, rosei cuscinetti, mai parchi di carezze. Piccoli, graziosi nasini carichi di affetto. Laboriose, ruvide linguette, industriose fabbriche di solletico.
Minuscoli dei.”
(Paolo Cestarollo)
E sì questa raccolta si annuncia davvero interessante, già il solo stralcio di copertina… Non vedo l’ora di averne una copia tra le mani. Bravi tutti, e finalmente ti leggeremo Silvia.
Rispondo qui anche a Giulia lassù che ne ha parlato ieri (ancora una volta il tuo blog non mi ha consentito di commentare) per dire wow che belle penne per questa seconda edizione!
Sandra, mi dispiace, non capisco perché non riesci a commentare 🙁 proverò a fare un controllo delle impostazioni dei commenti su blogger.
Poi magari ti aggiorno!
a proposito di belle penne, tu eri nella prima e il tuo racconto mi è molto piaciuto!
Buon giorno Silvia, che bello far parte del team, il primo pezzo del puzzle è molto accattivante, oggi posto su Facebook anch’io.