Se avete già esaurito le cerchie più vicine a voi nella ricerca di nuovi sostenitori, se non siete praticissimi del web e, almeno in questa fase, preferite puntare sull’off-line, vi consiglio di organizzare una presentazione.
Voi direte: ma come una presentazione? chi vuoi che ci venga? se in Italia nessuno legge, chi vuoi che dedichi una serata a sentire parlare di libri?
Non starò a rispondervi che se pensate che nessuno legge, allora non dovevate proprio scrivere, ma cercherò di illustrarvi i lati positivi di una presentazione.
perchè organizzare una presentazione può essere una buona idea
Sì, ho detto “può essere” e non “è”.
Lo sarà se sarà stata organizzata seguendo alcuni criteri fondamentali e se sarà stata efficace.
Tuttavia ci sono buone possibilità che ciò accada.
Organizzare una presentazione può essere utile per diversi obiettivi:
Uscire dalle proprie cerchie
In ogni caso organizzare una presentazione è un modo per farsi conoscere e per uscire dalle proprie cerchie. Può essere che vengano poche persone, ma anche quelle che non potranno partecipare saranno comunque venute a conoscenza del vostro progetto e potrebbero fare un pensierino sul sostenervi;
2. offrire un contenuto di valore per ottenere sostegno
Se vi riferite al pubblico giusto e vi appoggiate a un’associazione o un’attività che vi voglia sponsorizzare, offrirete anche a loro un contenuto interessante che certamente invoglierà a partecipare alla vostra campagna;
3. far riscoprire a voi stessi il valore del vostro progetto
Mettervi in gioco, dover affrontare un pubblico permetterà anche a voi stessi di riscoprire il valore del vostro progetto e vi caricherà di energie per il proseguimento della campagna.
Detto questo, risulta fondamentale come si organizza la presentazione e con quali finalità.
come organizzare una presentazione efficace
Scegliete in posto e il pubblico adatto al vostro libro. Ricordate che non lo state facendo puramente per pubblicizzarvi (certo, lo fate anche per quello, ma non solo per quello). Dovete fornire un contenuto di valore che possa essere apprezzato e che sia utile non solo a chi vi verrà a sentire, ma anche a chi collaborerà nell’organizzazione.
Per esempio, non andate a parlare di un romanzo di fantascienza al circolo della pesca, solo perché siete amici del gestore. Costruite piuttosto un percorso logico che permetta di avvicinarsi a voi chi è veramente interessato. Quindi non puntate esclusivamente ai grandi numeri, semmai a numeri qualitativamente rilevanti per la riuscita della vostra serata. Meglio parlare a dieci persone di cui nove disposte a sostenervi, che avere un pubblico di un centinaio di persone che sbadigliano.
consigli pratici
- Ricordate che non state chiedendo l’elemosina. State chiedendo di sostenere un progetto: chi investe in voi avrà in cambio un contenuto prezioso.
- Poiché non avete ancora il libro in mano, lasciate qualcosa di tangibile a chi interverrà: una cartolina, un segnalibro, qualche estratto del vostro libro. Non dimenticate di scrivere il link alla vostra campagna (meglio ancora il qr code). Se avete lo spazio sufficiente sul cartaceo, spiegate in due righe che cos’è il crowdfunding e abbinate la sinossi del vostro libro.
- Preparate degli inviti (possono anche essere la stessa cartolina di cui sopra) lasciando intendere che si tratta di un invito esclusivo. Le persone rispondono in modo più attivo se sentono di poter partecipare a qualcosa che non è per tutti.
- Offrite qualcosa: un aperitivo, una fetta di torta, due pasticcini. Se preparate voi stessi un piccolo buffet non dovrete spendere molti soldi. Potete anche comprare semplicemente qualche bibita e qualche pacco di patatine, ma le persone si sentiranno comunque coccolate e in dovere di sdebitarsi, quindi probabilmente prenoteranno il libro.
- Affidate a qualcuno l’incarico di raccogliere le prenotazioni, voi non avrete tempo. Mettete un banchetto vicino all’uscita della sala con i gadget (cartoline, segnalibri, estratti) e fate un cartello sufficientemente grande da far capire che è il punto dove si raccolgono le prenotazioni. Difficilmente qualcuno uscirà senza lasciare l’obolo.
- Suddividete il discorso in due parti: spiegate brevemente che cos’è il crowdfunding (molte persone non lo sanno) e raccontate il percorso che sta facendo il vostro libro. Fate capire che non è un sogno astratto ma un progetto. Fate in modo che loro stessi desiderino che il vostro libro venga pubblicato. Quindi passate al vostro libro: raccontatelo e raccontatevi. Fate storytelling di voi stessi.
- Trasformate la vostra emozione in energia positiva: se riuscirete a emozionare le persone, a trasportare in loro la forza del vostro progetto, lo percepiranno e si sentiranno parte del vostro sogno.
E voi, come organizzate le vostre presentazioni?
9 Comments
Provato sulla pelle e sperimentato in tutto e per tutto. E’ esattamente così!
Eh sì! Tu ne sai qualcosa, vero?
infatti ho rivissuto passo passo le emozioni di quei tempi!
Aggiungo: se il vostro libro ha un tema riconducibile ad un ente (per esempio, ma un esempio proprio a caso eh!, un libro sui gatti ), potete chiedere l’aiuto a quell’ente (Enpa nel caso dei felini) per ottenere con il loro intervento una sala da parte del Comune, magari anche a titolo gratuito. Questo teniamocelo nel cassetto che nei prossimi mesi potrebbe venire buono… 😉
Colpito e affondato. Il tuo è un ottimo esempio su cui varrà la pena di lavorare, sempre ipoteticamente, s’intende. 😉
Bello questo post, può essere adattato anche pensando all’organizzazione della presentazione del proprio libro 😉
Grazie, Giulia.
Sì in fondo il crowdfunding per molti aspetti segue le stesse logiche della promozione classica di un libro.
Anche se devo ammettere che il concetto di raccolta fondi collettiva può essere una carta in più, se giocata bene.
Anche io sperimentato in tutto e per tutto queste indicazioni. La parte che mi piace di più è la quarta!!!
Spesso è quella che piace di più anche ai partecipanti! 😛