
Sommario
- Ottimizzare sito web: cos’è la SEO
- Keyword, Query e Question: il punto di partenza della SEO
- Ottimizzare sito web: title, meta description e metadati
- L’importanza degli heading (H1, H2, H3): struttura e leggibilità
- I dati strutturati: come migliorano la visibilità nei motori di ricerca
- Link interni ed esterni: come usarli strategicamente
- Ottimizzare sito web: SEO on-page e ottimizzazione del contenuto
- Performance e SEO Tecnica: velocità, sicurezza e mobile-friendliness
- SEO Off-Page e Link Building: la reputazione online del sito
- Analisi e monitoraggio SEO: strumenti e metriche fondamentali
- Domande frequenti sulla SEO
- Come fare SEO da soli
- Come rendere più visibile un sito?
- Come aumentare il traffico di un sito web?
- Come rendere un sito interessante?
Vi siete mai chiesti quali siano le pratiche migliori per ottimizzare un sito web? No si tratta di scrivere solo per la SEO, come pensano alcuni, ma di aiutare Google e l’utente a capire di che cosa vogliamo parlare. Scrivere SEO oriented e, allo stesso tempo, è possibile: del resto, il mio motto è “Né per l’ego, né per la SEO, ma per chi legge”, quindi, non potrei mai consigliare qualcosa di contrario a questo principio.
Tuttavia, conoscere le regole base per permettere a Google di posizionare il nostro sito è fondamentale.
Ottimizzare sito web: cos’è la SEO
La SEO (Search Engine Optimization) è un’insieme di attività che hanno lo scopo di aiutare un sito web a posizionarsi sui motori di ricerca. Sebbene non sia una scienza esatta, è comunque vero che meglio vengono seguite le buone pratiche SEO, maggiori sono le probabilità di posizionarsi tra i primi risultati di Google.
Ma la SEO, a differenza di ciò che spesso si pensa quando la si conosce solo superficialmente, non è solo questione di parole chiave, né tanto meno di forzare la scrittura alle regole di Google. Mi piace dire che la SEO è prima di tutto logica. Costruire un contenuto con raziocinio e con una struttura utile all’utente è la base per un buon contenuto ed è la base per posizionare il proprio sito sui motori di ricerca.
Detto ciò, va considerato che sono numerosissimi gli aspetti di cui tenere conto: elementi tecnici, contenutistici e strategici che lavorano insieme per rendere un sito performante e competitivo.
In questa guida, esploreremo tutti gli elementi chiave della SEO, suddivisi in argomenti specifici che potrete approfondire negli articoli tematici che seguiranno.
Keyword, Query e Question: il punto di partenza della SEO
Le parole chiave, o keyword, sono i termini e le frasi che gli utenti digitano nei motori di ricerca per trovare informazioni. Sono il fondamento della SEO, ma trattarle come semplici ingredienti da spargere nel testo non basta più. Perché una keyword funzioni, bisogna capire cosa c’è dietro. Bisogna chiedersi sempre:
- Qual è l’intento dell’utente (search intent)?
- Sta cercando informazioni, vuole confrontare prodotti o è pronto all’acquisto?
Google ha affinato i suoi algoritmi per interpretare al meglio queste sfumature, e noi dobbiamo fare lo stesso.
Le query si suddividono in diverse categorie: informazionali, navigazionali e transazionali. Se l’utente cerca informazioni, deve trovare informazioni; se vuole arrivare a un determinato sito, bisogna aiutarlo a trovarlo; se vuole trovare un prodotto specifico, l’atterraggio corretto è un e-commerce o una pagina prodotto. Ognuna di queste possibilità richiede un approccio diverso nella creazione dei contenuti.
Poi ci sono le “question”, ovvero le domande che gli utenti digitano nei motori di ricerca: rispondere in modo chiaro e utile può far apparire il nostro sito nei featured snippet, ovvero quei riquadri speciali che Google mostra in evidenza nei risultati di ricerca, solitamente con una risposta diretta o una sintesi del contenuto più pertinente. Avere un contenuto che conquista un featured snippet significa maggiore visibilità e più clic sul sito. Specialmente perché questi risultati sono in evidenza e nella parte più alta della pagina.
Insomma, non si tratta più di riempire il testo di parole chiave, ma si tratta, prima di tutto, di identificare la keyword giusta per il nostro contenuto, quindi, di costruire contenuti che siano realmente utili e pertinenti per chi cerca.
Ottimizzare sito web: title, meta description e metadati
I meta dati, ovvero il title o titolo SEO, la meta description e l’alt-image, sono degli elementi importantissimi per la SEO, in quando dicono a Google di che cosa parla una pagina.
Ma ciò non vale solo lato SEO: sono il primo contatto tra il vostro sito e l’utente nei risultati di ricerca e, al di là di ciò che piace a Google, possono influenzare anche il CTR (click-through rate), ovvero la percentuale di click per impressione (per intenderci: quante volte il vostro sito compare nella SERP dopo una ricerca e quante persone ci cliccano sopra).

Il title tag è il titolo che appare nei risultati di ricerca. Deve essere chiaro, accattivante e contenere la parola chiave principale, senza superare i 50-60 caratteri per evitare che venga troncato. La meta description, invece, è una breve descrizione che compare sotto il titolo e serve a convincere l’utente a cliccare. Anche la meta description deve contenere la keyword principale, ma in modo più suadente e commerciale, in quanto una buona meta description può migliorare il tasso di clic e, di conseguenza, la visibilità del sito. Meglio se termina con una call to action che inviti ad entrare nella pagina.
L’esperienza e l’analisi di moltissimi articoli posizionati sui motori di ricerca mi hanno fatto capire che un buon title (da non confondere con l’H1) e una buona meta description fanno già il 20% di tutta la SEO on page.
Un altro meta tag da non trascurare è l’alt-text delle immagini: oltre ad essere utile per gli utenti, in quanto descrive l’immagine se non è possibile vederla, è un elemento estremamente considerato da Google ed è utile per comparire nella ricerca per immagini.
L’importanza degli heading (H1, H2, H3): struttura e leggibilità
Gli heading (H1, H2, H3, etc.) corrispondono ai titoli dei paragrafi, ma, in realtà, hanno una funzione ancora più importante: sono la struttura portante del contenuto e aiutano sia gli utenti sia i motori di ricerca a navigare con facilità. Un buon utilizzo degli heading permette a colpo d’occhio di individuare la struttura logica secondo cui è costruito il contenuto dell’articolo: non solo ciò migliora la leggibilità del testo ma permette a Google di comprendere meglio i temi trattati.
L’H1 rappresenta il titolo principale della pagina ma non è da confondere con il tag title: a differenza di quanto spesso pensano le persone che si avvicinano alla SEO per la prima volta, non sono la stessa cosa.
Spesso l’H1 contiene la la parola chiave principale ma, a differenza di ciò che accade con il title, può anche contenere un sinonimo o una variante della stessa.
Gli H2 suddividono il contenuto in sezioni chiare, mentre gli H3 e successivi approfondiscono i singoli punti. Una gerarchia ben organizzata non solo facilita la scansione del contenuto, ma aiuta anche a ottenere featured snippet e risultati più rilevanti nei motori di ricerca.
Negli articoli di approfondimento vedremo le best practice per sfruttare al meglio i tag H1-H6 e rendere i contenuti più chiari ed efficaci.
I dati strutturati: come migliorano la visibilità nei motori di ricerca
I dati strutturati sono diventati sempre più importanti per le pagine che desiderano scalare la SERP e che hanno grande concorrenza. Di fatto, sono dei Json che permettono ai motori di ricerca di comprendere meglio il contenuto di una pagina web, ovvero di quale categoria di contenuto fa parte. Attraverso markup specifici, come quelli definiti dallo standard Schema.org, possiamo fornire informazioni dettagliate per dire a Google, e di conseguenza agli utenti, suggerendo che il nostro articolo è prodotto, una recensione, un evento, una ricetta e molto altro, aiutando così Google a restituire risultati più ricchi e interattivi agli utenti.
Un esempio pratico? Avete mai visto le stelline sotto una recensione nei risultati di ricerca? O i dettagli su una ricetta direttamente in SERP? Tutto questo è reso possibile dai dati strutturati. Implementarli correttamente può aumentare la visibilità del sito, migliorare il CTR (Click-Through Rate) e, in alcuni casi, fornire un vantaggio competitivo sui concorrenti.

Link interni ed esterni: come usarli strategicamente
I link interni sono un elemento molto importante per la SEO on-page perché permettono di collegare tra loro i contenuti di un sito, aiutando Google a comprendere la struttura delle informazioni e distribuendo l’autorità tra le pagine. Un buon sistema di link interni migliora prima di tutto l’esperienza utente, facilitando la navigazione e spingendo gli utenti a rimanere più a lungo sul sito.
I link esterni, invece, servono a connettere il nostro sito con risorse autorevoli e pertinenti, migliorando la credibilità dei contenuti. Citare fonti affidabili non solo arricchisce il valore informativo di un articolo, ma può anche generare opportunità di collaborazione e link reciproci.
Tuttavia, non tutti i link sono utili: un’eccessiva dispersione di link interni può confondere gli utenti e rendere inefficace la distribuzione dell’autorità, mentre link esterni verso siti di bassa qualità possono danneggiare la reputazione del sito.
Un ulteriore elemento di cui tenere conto sono le anchor text o le àncora, ovvero le parole sulle quali viene inserito il link. Nell’articolo dedicato ai link vedremo quali sono le strategie per scegliere correttamente le ancore, come costruire una strategia di linking efficace e quali errori evitare.
Ottimizzare sito web: SEO on-page e ottimizzazione del contenuto
Un contenuto di qualità è la base di qualsiasi strategia SEO vincente. Ma cosa significa esattamente “contenuto ottimizzato”? Significa creare testi che siano utili, pertinenti e coinvolgenti per gli utenti, ma anche facilmente comprensibili dai motori di ricerca. Un buon contenuto non si limita a includere parole chiave: deve rispondere a domande reali, fornire valore e mantenere una struttura leggibile e logica.
L’errore più comune è il keyword stuffing, ovvero l’inserimento forzato di parole chiave nel testo, che non solo peggiora la leggibilità, ma può anche portare a penalizzazioni da parte di Google. Invece, l’obiettivo è scrivere in modo naturale, sfruttando sinonimi e varianti semantiche per migliorare la comprensione del contenuto sia per gli utenti che per gli algoritmi di ricerca.
Oggi Google usa algoritmi che gli permettono di capire di cosa parla il nostro sito anche se non usiamo nel testo delle keyword esatte. Se voglio posizionare la keyword “carbonara come si fa”, non fa bisogno che la scriva esattamente nel testo, posso anche scrivere “come si fa la carbonara”, mantenendo una struttura sintattica corretta. Google capisce lo stesso.
Performance e SEO Tecnica: velocità, sicurezza e mobile-friendliness
Google premia i siti veloci, sicuri e ottimizzati per il mobile, perché una buona esperienza utente è alla base di un ranking elevato. La velocità di caricamento è un fattore fondamentale: un sito lento porta a un aumento del tasso di abbandono e a un calo delle conversioni. I Core Web Vitals, ovvero i parametri che misurano le prestazioni della pagina, sono sempre più rilevanti per il posizionamento. L’HTTPS, invece, garantisce una connessione sicura e protegge i dati degli utenti, un aspetto fondamentale per l’affidabilità del sito.
L’ottimizzazione delle immagini è un altro elemento da nn sottovalutare: immagini pesanti rallentano il caricamento delle pagine, quindi è essenziale ridurre la dimensione dei file senza comprometterne la qualità, utilizzando formati moderni come WebP. Inoltre, Google valuta positivamente i siti mobile-friendly, ovvero ottimizzati per la navigazione da smartphone e tablet, dato che la maggior parte delle ricerche avviene su dispositivi mobili. Va ricordato che circa l’80% del traffico arriva proprio dal mobile, quindi un sito andrebbe sempre pensato prima per questa fruizione.
Parleremo di queste e altre tecniche per migliorare le performance del sito, ridurre i tempi di caricamento e garantire un’esperienza utente fluida, elementi essenziali per scalare le SERP di Google.
SEO Off-Page e Link Building: la reputazione online del sito
Ottenere backlink di qualità è un altro fattore da non tralasciare per scalare le SERP, ma non si tratta semplicemente di accumulare link da qualsiasi fonte. Google valuta la qualità e la pertinenza dei backlink, premiando quelli provenienti da siti autorevoli (e in topic), penalizzando pratiche scorrette come l’acquisto di link (almeno sulla carta) o lo scambio innaturale.
Una strategia di link building efficace prevede l’acquisizione di link in modo naturale, attraverso contenuti di valore che siano condivisi spontaneamente. Le citazioni locali, come le menzioni del brand su directory e siti di settore, aiutano a rafforzare la presenza locale e migliorano il posizionamento nelle ricerche geolocalizzate. Anche il ruolo dei social media può essere molto importante: pur non avendo un impatto diretto sul ranking, possono generare traffico e aumentare la visibilità del sito, facilitando la creazione di connessioni e link organici.
Analisi e monitoraggio SEO: strumenti e metriche fondamentali
Un altro dei miei motti è “Scrivo, riscrivo e poi ancora scrivo”. Non basta fare il lavoro una volta: nella SEO, come nella scrittura, la perfezione non esiste. È un lavoro di lima che richiede continui aggiustamenti. Per poterlo fare, bisogna monitorarne le performance per capire cosa sta funzionando e cosa no. L’analisi dei dati è una parte importante di qualsiasi strategia SEO ed è anche una delle mie preferite: senza un monitoraggio costante, rischiamo di investire tempo ed energie in aspetti poco rilevanti o di non accorgerci di cali improvvisi di traffico.
Tra gli strumenti più utili (e gratuiti) troviamo Google Search Console, che ci aiuta a identificare problemi di indicizzazione, parole chiave che generano traffico e segnalazioni tecniche da parte di Google. Google Analytics, invece, fornisce una visione dettagliata sui comportamenti degli utenti: da dove arrivano, quanto tempo trascorrono sulle pagine e quali contenuti funzionano meglio.
Oltre a questi strumenti essenziali, esistono tool avanzati come SEOZoom, Ahrefs, SEMrush e Screaming Frog, che permettono di analizzare backlink, individuare problemi tecnici e monitorare la concorrenza.
Domande frequenti sulla SEO
Come fare SEO da soli
Fare SEO da soli è possibile, a patto che abbiate costanza, pazienza e metodo. Partite sempre dai contenuti: create testi chiari e utili, individuate keyword rilevanti, curate attentamente title, meta description e immagini. Sfruttate strumenti gratuiti come Google Search Console e Analytics per monitorare l’andamento del vostro sito e, soprattutto, ricordate che la SEO è prima di tutto logica: non serve scrivere solo per Google, ma creare contenuti davvero utili per chi legge. Non dovete diventare professionisti da un giorno all’altro: iniziate, analizzate i risultati e correggete il tiro strada facendo.
Come rendere più visibile un sito?
Migliorare la visibilità del vostro sito richiede un buon equilibrio tra tecnica e contenuto.
– Curate con attenzione la SEO tecnica (velocità, sicurezza HTTPS, mobile-friendly) e assicuratevi che Google possa scansionare facilmente le vostre pagine.
– Investite sui contenuti creando articoli completi e ben strutturati, rispondete chiaramente alle domande degli utenti e sfruttate keyword informazionali e transazionali.
– Utilizzate strategicamente i link interni e puntate a ottenere backlink spontanei grazie alla qualità dei vostri testi.
In altre parole, essere visibili significa prima di tutto offrire qualità e chiarezza.
Come aumentare il traffico di un sito web?
Non esistono formule magiche per aumentare rapidamente il traffico, ma alcuni interventi possono fare la differenza. Individuate keyword meno competitive e molto specifiche (le famose long-tail) per attirare un pubblico mirato. Puntate sulla qualità: pubblicate contenuti approfonditi che rispondano esattamente alle domande degli utenti, così da comparire nei featured snippet e generare più clic organici. Non trascurate l’importanza di aggiornare regolarmente il vostro sito, utilizzate i social media per diffondere i contenuti e cercate collaborazioni strategiche che vi procurino backlink naturali. Il traffico qualificato spesso premia più velocemente di qualsiasi trucco SEO.
Come rendere un sito interessante?
I contenuti più interessanti sono quelli che rispondono in modo chiaro e diretto a ciò che cercano gli utenti, evitando inutili giri di parole. Non è detto che un contenuto interessante debba essere breve, ma sicuramente deve essere chiaro, ben organizzato e mai banale. Arricchite i vostri testi con esempi concreti, consigli pratici e anticipate eventuali dubbi o domande di chi legge. Utilizzate titoli e sottotitoli che facilitino la lettura veloce, aggiungete immagini pertinenti e dati strutturati, curando in particolare l’introduzione e la conclusione dei vostri articoli. Ricordate sempre: non scriviamo per Google, ma prima di tutto per chi legge!