Tra le molte leggende e le notizie fumose che si sono costruite intorno alla figura di William Shakespeare, anche la data di nascita e di morte rimangono nel limbo della supposizione.
Se è certo che è stato battezzato il 26 aprile 1564, come riportato sul registro parrocchiale, la data di nascita non è registrata e viene collocata tre giorni prima perché, all’epoca, si usava battezzare i bambini a tre giorni dalla nascita.
Anche la data di morte, curiosamente, sarebbe quella del 23 aprile. Questa volta del 1616. Ma poiché allora era in uso il calendario giuliano, la data corretta per il calendario gregoriano dovrebbe essere il 3 maggio.
Secondo i fan britannici, la scelta della data odierna per celebrare il Bardo di Avon non poteva cadere meglio: il 23 aprile è anche il giorno di San Giorgio e del World Book and Copyright Day, evento organizzato dall’UNESCO per promuovere i libri e la lettura.
Chi meglio di Shakespeare, uno dei massimi drammaturghi di tutte le epoche, per festeggiare la scrittura e la lettura?
Ecco allora che anch’io ho deciso di festeggiare in questo giorno lo Shakespeare day.
Lo Shakespeare day: William, maestro di poesia oggi come allora
Del resto Shakespeare non solo ci ha deliziato con versi struggenti e profondi, ma ha talmente inciso sulla nostra cultura da regalarci modi di dire che sono rimasti nel tempo e sono entrati nell’immaginario comune.
Tra gli altri:
Love is blind
L’amore è cieco
Utilizzata per la prima volta da Chaucher, questa espressione venne ripresa e resa celebre proprio da Shakespeare, che la utilizzò in diverse opere (Due gentiluomini di Verona , Enrico V e Il Mercante di Venezia).
Oggi per noi è un modo di dire quasi scontato, ma se ci pensiamo bene – come se lo sentissimo per la prima volta – ci rendiamo conto di quanto sia forte e significativo.
Così come:
What’s done is done
Quel che è fatto è fatto – Macbeth
A heart of gold
Un cuore d’oro – Enrico V
All’s well that ends well
Tutto è bene quel che finisce bene – Opera omonima
Il poeta avrebbe persino coniato degli aggettivi, entrati poi nell’uso comune, come: fashionable (alla moda), cold-blooded (a sangue freddo), gloommy (cupo), etc.
La forza delle sue parole, a mio parere, è racchiusa nella capacità di rendersi attuale in tutte le epoche, tanto da riuscire a sopravvivere nel parlato comune dopo ben 400 anni.
Shakespeare scriveva di uomini, di donne e dei loro sentimenti: sono passati i secoli, il mondo si è trasformato, tutto è diverso, ma – nel profondo del cuore – le dinamiche che ci spingono ad agire sono rimaste le stesse.
Ecco perché ancora oggi vale la pena di leggere Shakespeare e di soffermarci sulle sue parole. Ecco perché, proprio oggi, dedicargli qualche minuto del nostro tempo.
Così ho scelto alcuni versi, tratti da Romeo e Giulietta, da condividere con voi:
E tu, notte, tu pronuba agli amori,
ammantaci della tua nera veste,
sì che possan le palpebre del giorno
chiudersi finalmente sulla terra
e il mio Romeo possa balzare qui,
tra le mie braccia, da nessuno visto,
e da nessuno udito.
Per celebrare i riti dell’amore
gli amanti vedon bene anche di notte,
illuminati dalla lor bellezza;
perché se è vero che l’amore è cieco,
il buio della notte è il suo elemento.
Scendi, o notte solenne, tu, matrona
sobria matrona mia nero-vestita,
ad insegnarmi come devo perdere
una partita vinta, la cui posta
son due verginità incontaminate.
Nascondi sotto il tuo nero mantello
l’indomabil mio sangue
che sento palpitar sulle mie guance,
sì che l’amore mio, fattosi ardito,
e vinto ogni residuo pudore,
veda nell’atto del sincero amplesso
nient’altro che pudica castità.
Oh, vieni, o notte, e portami con te
il mio Romeo, giorno della mia notte,
che spiccherà sulle tue ali nere
d’adorazione al risplendente sole.
Oh, qual ricca dimora dell’amore,
ho io comprato, e ancor non la possiedo!
Così come, venduta alla mia volta,
non son goduta da chi mi ha comprato.
Questa luce del giorno m’è tediosa
come la notte prima della festa
al garzoncello ch’ha il vestito nuovo
ed è tutto impaziente d’indossarlo…
E voi, quale opera di Shakespeare preferite?
Ps. Ringrazio Viking Italia, sponsor del Shakespeare day, per aver scelto il mio blog per questa iniziativa. Per l’occasione, mi ha fornito il bellissimo materiale di cartoleria che ho utilizzato per creare l’immagine a copertina del post.
Qui sotto, invece, potete vedere che cosa conteneva il pacco omaggio e alcuni miei esercizi di calligrafia.
Tra gli altri blog coinvolti nell’iniziativa letteraria, Webnauta di Barbara Businaro e SerenaBiancaDeMatteis.com.
#VikingWorldPoetryDay
11 Comments
Che bella immersione in Shakespeare che ignoravo avesse coniato così tanti modi di dire ancora in uso. Chissà se nelle sue opere tradponeva il proprio vissuto emotivo.
Bellissima scatola anche la tua, scommetto che i bimbi te la invidiano moltissimo. Chissà quante belle idee creative ti faranno venire.
I bambini li tengo a distanza di sicurezza! 😉
Sono sempre stata amante della cancelleria, ma di solito la tengo nel cassetto per paura di rovinarla. Ho un sacco di quaderni… vuoti! Ma stavolta mi sono buttata, del resto Viking se lo merita. 🙂
Oh che bella la tua piuma violetto! 🙂
Bella anche la tua calligrafia, ottimo risultato, quanto ti sei esercitata? Alla fine non ho avuto il tempo (o il coraggio?) di usare la penna.
Mi sono però divertita ancora con i pennarelli, più tardi vedrai…
Di Shakespeare dico la verità: non penso mai al Romeo and Juliet, al Re Lear, Macbeth o all’Otello. Macché! Io ho in mente quel figaccione in Shakespeare in love! Non me lo tolgo più dalla testa… 😀 😀 😀
Sai che anch’io, mentre scrivevo il post, continuavo ad avere in mente il film? Mi sa che ha condizionato il nostro immaginario.
Sulla calligrafia, ti dirò che un tempo ero appassionata anche se non sono mai stata molto brava. Ci vorrebbe tanto esercizio.
La penna viola è davvero una chicca: non so se si vede dalla foto ma la mia scrivania è proprio di quel colore così come tutta la mia cancelleria! Un colpo di fortuna fantastico!
Ho adorato Romeo e Giulietta, Otello e Amleto. L’universalità della sua proposta letteraria, l’attualità dei temi trattati lo rendono davvero ovviamente immortale e assolutamente godibile anche oggi. Complimenti per essere stata scelta dai vichinghi.
Anch’io sono molto legata ai drammi più famosi. Ho letto Romeo e Giulietta da ragazzina e ricordo ancora quanto mi facesse sognare.
Oggi vedo l’amore con più disincanto, ma mi piace ugualmente leggere questi versi.
Grazie per i complimenti, ma davvero non so perché abbiamo scelto me. 🙂
Mai letto nulla di William. Eh, lo so: sono una brutta persona. Però lui mi è sempre sembrato un tipo simpatico 😉
Complimenti per essere stata scelta! Di Shakespeare non ho letto mai nulla ma conosco le sue opere attraverso i film…
“Oso fare tutto ciò che è degno di un uomo, chi osa di più, non lo è.”
Questa citazione del Macbeth l’ho messa come copertina del mio profilo Facebook.
Io sono poco adatto per parlare di Shakespeare, in quanto vero e proprio fan. Lui è il più grande di tutti coloro che si sono cimentati nella scrittura. E questo perché la misura di un autore si vede nella capacità d’essere universale. Qui in Italia lo consideriamo un tragediografo, ma lui è stato probabilmente anche il più grande commediografo. Alcune sue opere fanno ridere anche ai giorni nostri. Ma soprattutto lui è riuscito a delineare una quantità tale di personaggi immortali in così tante opere diverse, che fatico a trovare altri autori con le medesime caratteristiche.
Shakespeare è stato uno dei pochi uomini sulla terra a comprendere l’essenza scarna della vita e proprio perché l’ha compresa è riuscito a delineare la più vasta gamma di sentimenti e passioni umane. E la lucidità della comprensione del “materiale uomo” la si vede ad esempio nella quasi assenza di religiosità nelle sue opere. Parla pochissimo di religione e i suoi personaggi ne sono poco condizionati. E se consideriamo che la sua è la generazione post scisma religioso, con alcune delle stragi più atroci, c’è molto da riflettere.
E confesso che quando ho da comprendere di più sulla natura di chi mi sta accanto, spesso pesco da lui le interpretazioni necessarie.
Lo amo talmente che scriverò un romanzo su Shakespeare, una commedia sentimentale al di fuori dagli schemi. Fra le opere, oltre a quelle da voi citate, anche l’immenso Giulio Cesare.
E poi sì, essendo di parte, Shakespeare in love è uno dei miei film preferiti.
Non sapevo che tante espressioni che usiamo venissero da Shakespeare. Ho letto di recente The Genius of Shakespeare, di Jonathan Bate – molto interessante – e di suo ho letto alcune tragedie. Forse Macbeth è quella che ho preferito. Certo devi essere un grande per far parlare di te dopo secoli! Molto bello il kit di cancelleria e ciò che ne hai tratto. 🙂
A te la penna viola, a me che ultimamente sono in fissa con il rosa… la penna rosa. Ma dici che ci stanno spiando XD ? Io non l’ho ancora provata, ma lo faccio presto e poi vorrei postare le foto.
Grazie per tutte le citazioni e le notizie: un bell’articolo, mica ignorante come il mio! Bello avere blogamiche così, almeno ho dei link interessanti da dare ai miei lettori <3.