
Lo so, è una mia vecchia abitudine.
Amo il Natale, pur da non cattolica. Anzi, da non credente.
Lo amavo da bambina quando tutta la mia famiglia si riuniva per preparare l’albero di Natale e il Presepe nelle fredde domeniche invernali.
Ho continuato ad amarlo da adulta, attribuendogli un significato laico, ma non per questo meno mistico e profondo.
In questi giorni in cui si sprecano le polemiche tra cattolici e non cattolici sull’opportunità di festeggiare il Natale nelle scuole e sul modo in cui farlo, vorrei spezzare una lancia a favore della distensione.
Vorrei uno Stato laico in cui le scelte religiose personali non incidessero sulla quotidianità altrui, vorrei che esistesse la libertà di scegliere senza condizionamenti e che ci fosse una vera parità di diritti. Vorrei che le ore di religione a scuola riguardassero tutte le religioni allo stesso modo e che fossero obbligatorie come l’italiano, la matematica e le lingue straniere, perché conoscere vuol dire capire e solo quando si conosce si può scegliere.
Vorrei che non ci fosse bisogno di chiedere di togliere il crocifisso negli uffici pubblici o nelle scuole e che non ci si sentisse minacciati dalla presenza di una moschea. Vorrei che si fosse così lungimiranti nel non sentirsi offesi dalla presenza di un presepe, ma che si potesse star tutti dentro uno stesso rito prendendo ciò che di buono esso trasmette, perché in fondo tutte le religione e le morali etiche e filosofiche sono la risposta ad un’unica domanda che sorge dell’esigenza dell’uomo di non essere lasciato solo.
In uno Stato laico, rispettoso di tutte le idee, questo potrebbe anche accadere.
Per quanto riguarda me, amo il concetto di attesa connesso all’Avvento e ho cercato di farlo mio anche nella quotidianità.
I Calendari dell’Avvento sono la mia passione. Il gusto di aprire ogni giorno una casellina per trovare una piccola sorpresa che dia senso giorno dopo giorno al proprio esistere è impagabile.
Quest’anno, tra i tanti Calendari dell’Avvento che ho preparato, ho deciso di regalarmi (e regalarvi) un calendario un po’ diverso dal solito.
Ogni giorno un libro e, di esso, una frase che mi abbia colpita.
Ecco, domani è il 1 dicembre, quindi si sta per cominciare.
Buon viaggio a tutti e buon Natale. A chi crede e anche a chi non crede.