Otto marzo: un libro per la Festa della Donna

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Poiché oggi è l’otto marzo e in molte parti del mondo si festeggia la festa della donna, ho deciso di dedicare il mio post del martedì a questo argomento, sebbene voglia tenermi lontana da ogni discussione sull’opportunità o meno di festeggiare, con tutte le polemiche che ciò si porta dietro.

Come per tutte le feste comandate, festeggerò a mio modo (che potrebbe voler dire anche non festeggiare affatto) senza la pretesa di condizionare i festeggiamenti altrui.[su_spacer]

I miei desideri per la Festa della Donna

Per la Festa delle Donna ho tre desideri:

  • che questa festa possa rimanere a monito di un passato che non ci sarà più, scomparso assieme alle quote rosa e alle orribili storpiature della lingua italiana che ci fanno credere che essere chiamata medica anziché medico sia sostanza e non puramente forma;
  • che le donne non si debbano sentire sempre in difetto né parte lesa ma che siano le prime artefici del loro riscatto e non portatrici di discriminazioni verso sé stesse tanto quanto verso gli uomini;
  • che si smetta di confondere la sacrosanta parità di diritti con l’appiattimento dei ruoli e che ognuno, sia esso uomo, donna, omosessuale, etero, bianco, rosso o verde, sia libero di esprimersi al meglio di sé senza dover aderire a cliché precostituiti né al rovesciamento di questi ultimi.[su_spacer]

Il mio regalo per la Festa della Donna

Detto questo, ho pensato di scegliere un libro che vorrei dedicarmi e dedicare a tutti voi (anche se non siete donne) nella convinzione che la narrativa, suo malgrado, sia uno degli strumenti politici più gentili ed efficaci che ci siano.
Perché se è vero che l’uomo (e la donna) è un animale politico, è altrettanto vero che la narrativa è uno dei teatri privilegiati ove si svolgono le vicende che lo riguardano. Noi che ci occupiamo di scrittura, che ci piaccia o no, in questo senso facciamo politica.

Ho scelto un libro che all’apparenza non ha nessuno dei temi che riguardano la festa della donna.[su_spacer]

L’ho scelto per tre motivi:

  • Perché l’ho letto da poche settimane e mi è piaciuto davvero tantissimo;
  • Perché è stato scritto da una donna che da pochi giorni ha lasciato questo mondo e mi sembra un bel modo per farle un omaggio proprio in questa festa;
  • Perché è un libro che racconta il punto di vista di una bambina in una società intrisa di pregiudizi e dove il tema della diversità entra prepotentemente, sebbene sia stato scritto in un’epoca e in un ambiente in cui l’essere diverso aveva connotati completamente diversi da quelli di oggi.

Insomma un gran bel esempio di come la narrativa possa essere uno strumento molto più efficace di tanti altri nel veicolare messaggi e nello smuovere le coscienze.

Se l’avete già letto, sapete benissimo a quale romanzo mi riferisco e credo che converrete sulla mia scelta. Se non l’avete ancora letto, ve lo consiglio caldamente. Sono certa che con Il buio oltre la siepe di Harper Lee passerete dei bei momenti.

Buona Festa della Donna a tutti voi, ragazze e ragazzi.[su_spacer]

E voi, che libro vi (e ci) vorreste dedicare in questa strana, contestata festa?

Il tuo commento

  • Il primo dei tuoi tre desideri mi piace moltissimo!
    In quanto a letture, propongo il romanzo di una giovane scrittrice, Catherine Lacey, “Nessuno scompare davvero”, un bel viaggio dentro i pensieri di una donna che sceglie di allontanarsi dalla sua vita mossa da una sorta di malessere esistenziale che la porterà a vagare per le campagne della Nuova Zelanda.
    Tra l’altro è un riuscitissimo libro di esordio.

  • Colgo il consiglio, anche perchè avevo intenzione di leggerlo a breve 🙂
    Di mio vi propongo un romanzo letto l’anno scorso, un punto di vista estremo sulla condizione femminile, estremo anche perchè distopico, ma leggendo fra le righe si possono individuare tutti quegli stereotipi da cui non sappiamo liberarci, e l’autrice mostra in modo “crudele” dove questi ci potrebbero portare.
    Il libro che vi consiglio è: “il diario dell’ancella” di Margaret Atwood

  • Non festeggio. Perchè ritengo che sia stata completamente snaturata del suo significato.
    Di libri me ne vengono in mente due.
    “Il sesso inutile” di Oriana Fallaci, un libro inchiesta sulla condizione della donna nei vari paesi del mondo. Anche se è del 1961, molte cose non sono affatto cambiate.
    “Giuro che non mi sposo” di Elizabeth Gilbert (quella di “Mangia, prega, ama”) che costretta a sposarsi con il “Felipe” del suo libro per problemi con l’immigrazione statunitense, viaggia e studia il concetto del matrimonio (e della donna) nei secoli e nelle tradizioni. Una sorta di “remake” di quello della Fallaci. Con un filo di speranza.

    • Non ho mai letto nulla della Fallaci per uno sciocco pregiudizio. Mi stava molto antipatica. 😛 Possiedo Un cappello pieno di ciliege, ma non l’ho mai letto. Non ho letto nulla nemmeno della Gilbert, ma accetto sulla fiducia i tuoi suggerimenti. Superare i propri pregiudizi credo che sia un bel modo di festeggiare la festa della donna. 🙂

Silvia Algerino Copywriter

Dissennatamente amante della vita, scrivo per non piangere, rido perché non posso farne a meno.

Vivo con un marito, due figli e un gatto in una casa ai confini del mondo.

Mi occupo di scrittura: copywriting, SEO, naming e comunicazione aziendale. Non sempre nello stesso ordine.

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