Sovente i blogger se ne lamentano: le visite ai propri siti sono buone, ma i lettori stentano a commentare. Da qui nascono spontanee una serie di domande sui motivi per cui questo si verifichi e se davvero ricevere molti commenti sia così importante per un blog di successo.
che cos’è un commento?
La domanda può sembrare banale. Tutti sappiamo che cos’è un commento. Tuttavia vale la pena di ribadirlo per proseguire nel nostro ragionamento.
Il commento è in primo luogo il segnale che il lettore che è transitato sul nostro blog ha effettivamente letto il post, ha apprezzato (o non apprezzato) il contenuto e ha ritenuto interessante lasciare la propria opinione.
In un epoca in cui tutti trangugiamo di fretta informazioni senza troppo approfondirle, l’azione di commentare denota il fatto che il nostro messaggio di blogger è giunto a destinazione.
quali sono i blog che ottengono un gran numero di commenti (e viceversa)?
E’ pur vero che esistono blog che fanno grandi numeri che pure ottengono pochi commenti. In questo caso non credo che si tratti di disinteresse da parte dei lettori, ma mi sono fatta l’idea che ci siano caratteristiche intrinseche del blog a non invitare al commento:
- Il tono: Utilizzare un tono poco colloquiale inevitabilmente sposta il rapporto tra blogger e lettore e quello di insegnante-allievo. Può, in alcuni casi, essere giustificato dai titoli di chi scrive e dalla materia, ma certamente non induce a un dialogo aperto tra le due parti. Viceversa, un tono meno cattedratico, permette l’instaurarsi di un vero e proprio dialogo che porta a fidelizzare il lettore;
- L’argomento e come viene posto: Certi argomenti non possono essere discussi se non dagli addetti ai lavori. Ma è altrettanto vero che non c’è argomento che non possa essere spiegato anche a un bambino, a condizione di utilizzare il linguaggio adeguato al lettore. Potrebbe tuttavia essere interesse di chi scrive coinvolgere solo la propria nicchia di pubblico, ma dovrà in quel caso essere in grado di fidelizzarla con la qualità del contenuto e con l’utilizzo dei toni adeguati;
- Il tipo di lettore: Il singolo lettore ha molto potere sulla riuscita dei commenti. Ci sono commentatori che, assolvendo quasi ad una funzione di spalla, riescono a tenere vivo il discorso tra il blogger e il suo pubblico. Viceversa l’avere lettori “freddi” blocca sul nascere lo sviluppo del dibattito.
Nell’immensa blogosfera ci sono blog con caratteristiche molto diverse fra di loro e questo senza dubbio determina anche la quantità dei commenti che si ricevono. I nostri lit-blog, per esempio, per loro natura creano una rete di contatti tra persone che fanno parte di una certa nicchia e abitualmente si scambiano commenti, portando avanti quasi un dialogo trasversale tra i vari blog.
I blog invece di informazione più generica si portano dietro molti commenti proprio per la genericità dell’argomento trattato che autorizza chiunque a dire la propria. A fronte di tanti commenti, tuttavia, si riscontra una minor qualità del commento.
Infine i blog di argomenti molto specializzati normalmente non si portano dietro tantissimi commenti perché spesso chi vi accede ha più interesse a ottenere informazioni che ad aprire un dibattito.
Perché il lettore dovrebbe commentare?
Il lettore, a mio parere, commenta perché:
- Trova interessante l’argomento: tutto ciò che riguarda un blog parte sempre dal solito presupposto, ovvero che ciò che conta di più è il contenuto;
- si sente a proprio agio a commentare;
- trova altri commentatori con cui interagire;
- si sente chiamato in causa;
- riceve risposte che lo fanno sentire apprezzato e importante.
Ovviamente la situazione idea si verifica quando tutti e quattro gli elementi sono presenti contemporaneamente.
Come ottenere maggiori commenti (la famosa call to action)?
Ammesso che il contenuto dei propri post sia un contenuto di valore e ammesso che si sia utilizzato il tono adeguato affinché il lettore si senta a proprio agio a commentare, per ottenere molti commenti è necessario riuscire coinvolgerlo nel discorso e spingerlo a dire la propria opinione.
Il classico metodo per spingere il lettore a commentare è quello di concludere il post con una domanda. E’ abbastanza scontato che chi legge si dia una risposta, almeno tra sé e sé.
Per quanto mi riguarda, amo creare anche i titoli sotto forma di domanda, almeno per due motivi:
- per smorzare il tono: non ho titolo per insegnare niente a nessuno, più che altro desidero conversare e discutere con chi ha i miei stessi interessi;
- per coinvolgere il lettore: mi piace instillare un dubbio e ricevere l’opinione di chi legge anziché imporre una tesi.
Un altro metodo è quello di chiedere al lettore di raccontare la propria esperienza in merito. Anche in questo caso, che è comunque un modo particolare di formulare una domanda, il lettore si sentirà coinvolto e avrà piacere di interagire.
Infine con il lancio di un meme o di giochi virtuali che possono essere condotti tra vari blog di argomento simile. Questo permette di conoscersi meglio tra blogger e di veicolare messaggi condivisi. Il sentirsi parte di un gruppo aiuta a trasformare il proprio blog in un salotto in cui si sta tutti molto comodi.
quanto sono importanti i commenti?
Detto tutto questo, rimane solo da rispondere alla domanda iniziale: sono davvero importanti i commenti?
Dipende. Dipende da che cosa si vuole ottenere con il proprio blog e da come lo si è impostato. Anche se bisogna tenere conto dei seguenti punti:
- Avere molti commenti rappresenta uno status symbol per noi blogger. Più ce ne sono, più il blog sembra figo, anche se non è detto che lo sia;
- Il numero e la qualità dei commenti può essere un ottimo termometro per registrare l’apprezzamento dei nostri post, a condizione di saperlo leggere opportunamente;
- L’interazione con i lettori porta alla fidelizzazione.
Io personalmente ai commenti tengo molto, proprio per lo spirito con cui l’ho creato, ma se qualche volta non ne arrivano molti, non mi strappo i capelli. Semmai certo di analizzarne i motivi.
E voi che cosa pensate dei commenti? Li ritenete importanti per il vostro blog?
42 Comments
Secondo me dipende molto dall’impostazione che si dà al proprio blog. Alcuni scrittori che seguo, scrittori quotati, hanno un gran numero di visite, i loro articoli spesso vengono rilanciati dalle testate giornalistiche, qualche volta sono persino il frutto di un articolo scritto prima proprio per un quotidiano, e nonostante questo non hanno commenti (o ne hanno pochissimi). Questo perché, oltre a una certa reticenza del commentatore che ha paura di dire banalità, è il frutto di un certo atteggiamento dello scrivente: l’atteggiamento che definisco del “dotto”: io ti dico delle cose e tu te le segni perché sono oro che cola. Altri blog, molto meno autorevoli (come ad esempio il mio), alcune volte sfiorano o sfondano quota cento commenti. Questo avviene perché si è lavorato (bene) per creare una comunità che condivide, si interroga, chiacchiera, ecc. Quando ho creato il mio blog, il mio intento era proprio questo.
Tuttavia c’è un modo per ottenere molti commenti “forzatamente”:
1. Non essere mai esaustivi nella trattazione dell’argomento, così da spingere il commentatore a completarlo;
2. Dire cose che vadano contro tendenza, così da scatenare la reazione del commentatore;
3. Porre domande che spingano il commentatore a dire la sua;
4. Prendere di petto un altro blogger o un personaggio noto;
… e via dicendo. Tutti metodi che negli ultimi due anni ho testato personalmente, sia sul mio blog sia come guest su blog di altri. Poi però bisogna interrogarsi su quello che si vuole. Si vogliono ottenere commenti a tutti i costi? Benissimo, questi punti funzionano. Si vuole creare una comunità sana, che si confronti? Allora è meglio agire diversamente.
Concordo con te, estorcere commenti forzati non ha senso, se non per alimentare il proprio narcisismo. E’ comunque vero non c’è nulla di male nell’utilizzare qualche stratagemma per rompere il ghiaccio e far capire al lettore che il commento è gradito. Anzi, più che uno stratagemma è una formula di cortesia che si utilizza con i propri ospiti. 🙂
Però metà dei commenti sul tuo blog sono miei, non contano 😛
A volte mi è capitato di commentare su blog di personaggi più autorevoli. Purtroppo di rado ho ricevuto risposta, anche quando i commenti erano la bellezza di: il mio da solo. Ecco, non è una cosa che invoglia a commentare ancora.
Dimenticavo… non rispondere ai commenti è una grossa scortesia, soprattutto quando si ricevono pochi commenti. E’ un segno di spregio nei confronti del lettore. Io ho sempre l’ansia di dimenticare qualche risposta, soprattutto se viene commentato un post meno recente e non escludo che a volte sia successo. Ma se me ne accorgo, rimedio immediatamente,
Te l’ho già detto che tu sei commentatore ideale? Perdere te sarebbe gravissimo per il mio blog (e anche per altri blog, direi)! 🙂
Io credo di essere il caso tipo del ti leggo ma non ti commento. Forse imposto male i post nel blog non inserendo la domanda, forse non ho i lettori giusti, forse non lo so. So che ho creato il blog con l’intenzione di scrivere nel frattempo della revisione del romanzo e la sua pubblicazione. Perché scrivere e chiudere in un cassetto lo trovo poco costruttivo, scrivere e condividere aiuta invece a crescere e migliorarsi. Fatto sta che chi mi legge non commenta. Punto. Arriva a telefonarmi privatamente per discutere, complimentarsi ecc, ma di fatto considera terreno off limit il commentare agli occhi altrui. L’idea che me ne sono fatta è che facebook tutti lo considerino alla propria portata, mentre i blog siano solo per i blogger.
Però non misuro il successo o l’insuccesso dai commenti, più che altro dal numero di visite. Posso anche scrivere il post migliore del mondo, ma se nessuno lo legge a che serve?
Del tuo blog abbiamo già parlato in privato. Ricorda però che sì, sovente chi commenta è un altro blogger, ma chi legge è anche il lettore comune. Del resto i tuoi numeri dicono proprio questo: le letture ci sono e sono anche in crescita. Per questo non me ne farei un problema, ma cercherei comunque di lavorare per avere un numero maggiore di commenti. 😉
lo sai che sono un’alunna di quelle ligie al dovere! Mi metto subito al lavoro!
Hai citato molti passaggi che sono dei veri e propri punti cardinali nell’attività del blogger. Le intenzioni e lo scopo sono alla base di tutto, questo va detto e hai fatto bene a ricordarlo. Personalmente trovo i commenti molto piacevoli, il mio è un blog assolutamente generalista, molto difficilmente mi addentro in tematiche specifiche riguardanti la mia passione per la scrittura. Ci sono già autorevolissimi blogger che lo fanno. Mi diverto, scrivo quel che voglio e su qualunque argomento mi passa per la testa, oppure artatamente scrivo di cose che sono molto distanti dal mio “qui e adesso”, proprio per una sorta di self-care rispetto alle difficoltà contingenti. Appartengo alla categoria dei blogger generalisti, ho molte interazioni e su più livelli diversificati, molte sfociano in rapporti un po’ più stretti. Il bloggging è innanzitutto divertimento e scambio. Mi basta questo. Per analizzare i “massimi sistemi” ho eletto altre sedi più attinenti al vissuto quotidiano.
Ecco un punto che non ho affrontato e che invece aggiungi tu, è il fatto che il commento può essere il frutto di diversi tipi di interazione: da quello più formale a quello più amichevole. Ed esso è un bello specchio di come le varie persone, che con noi hanno diversi tipi di rapporti, interagiscono nei confronti delle nostre idee. Anche per questo è importante.
Interessante quesito.
Sono lettrice e non è detto che sia commentatrice.
Osservo con piacere le reazioni di chi ha un blog. (Da alcuni ho ricevuto il consiglio e il piacere di sentirmi dire di aprirne uno mio). Storia lunga. Non è il momento giusto,semmai lo sarà.
Intanto ti dico che i blog di scrittura ce ne sono quanti ne vuoi.(ovvietà ).Se un lettore predilige uno ad un altro avrà il suo perché, non solo dalla tematica che tratta ma come la espone.
Non mi sento in poche righe di spiegare cosa vedo io.
Ritornerò.
Già espresso altre volte anche privatamente o pubblicamente di chi mi da qualcosa in più.
Ecco, forse la parola chiave è : Mi deve dare quel qualcosa in più.
Se ti sto leggendo e ti commento vuol dire che hai centrato.
Poi, se vuoi, si può approfondire quello che mi impressiona come lettrice ma in sintesi è il concetto di prima, deve darmi qualcosa attraendomi a sé.
Sono tosta,eh! Forse i lettori si sono fatti tosti.
Poi io mi sdoppio. Quando scrivo, cambio ruolo.
Anch’io penso, Tiziana, che in linea di massima si commentino i post dei blog dove ci si trova bene. Si può commentare per caso una volta o due, ma se torni su un blog e lo commenti è perché si è instaurato un rapporto. Ed è, a mio parere, la cosa più bella del blogging.
Stupendo, direi.
Non avrei mai pensato di instaurare alcuni rapporti d’amicizia.
Secondo me, i commenti non sono importanti: sono fondamentali! Molti addirittura considerano i commenti come la linfa vitale per un blog: se nessuno ti commenta, il tuo blog è praticamente morto. Non credo sia così in realtà – per esempio sono perfettamente d’accordo che un blog molto tecnico difficilmente riceve commenti, anche io non riesco a dire molto in quei casi – ma è vero che ricevere commenti è sempre positivo. Rimanere senza nemmeno un commento invece è scoraggiante, ti fa sentire ignorato e se dura tanto ti fa persino perdere la voglia di scrivere su un blog – almeno, questo è quello che succede a me.
Certo, hai ragione anche tu: spesso la colpa dello scarso successo di un post è di chi l’ha scritto, non dei lettori. E del resto ci sono post che pubblico già sapendo che ai miei lettori non piacerà, quindi non mi aspetto commenti e non resto nemmeno deluso. Ci sono casi però in cui dopo tanto impegno comincio a pensare di aver fatto un buon lavoro, e ci resto male quando non vengo degnato di nessuna attenzione. Specie poi quando un commento potrebbe aiutarmi molto, come per esempio dei racconti – sono convinto infatti che senza critiche uno scrittore non possa crescere 🙂 .
Non che io mi arrabbi coi miei lettori – solo con me stesso – ma diciamo che mi piacerebbe un po’ più di partecipazione. Non tanto dai miei pochi commentatori abituali – che se per qualche post non mi commentano, non fa nulla, già hanno fatto abbastanza – quanto dalla maggioranza silente, che mi legge e magari mi segue anche con i tool di blogger, ma non mi ha mai scritto. Mi chiedo perché a loro interessino i miei post, se non danno loro nemmeno uno spunto di riflessione. O perché quello spunto lo abbiano, ma non vogliano esprimerlo nei commenti. Ma forse sarò strano io a pensarla così 🙂 .
Sono sempre in dubbio se commentare o meno un racconto postato su un blog. Un commento del tipo “bellissimo” lo trovo poco utile, soprattutto quando non ne sono convinto. Una critica non so mai come venga recepita dall’autore. Non tutti sono aperti alle critiche. Quindi in genere commento racconti solo di chi onosco e so che non mi aspetterà sotto casa dopo 😛 o sul forum, dove chi posta un racconto lo fa proprio allo scopo di essere commentato.
Ammetto che a volte ammorbidisco un po’ i commenti più duri, alla fine sono un buono 😛 però cerco sempre di essere onesto.
Ah, quindi ieri volevi massacrarmi per quelle domande ma non l’hai fatto?
Beh tra pirati non vale, si invoca il parlè del codice piratesco e si chiacchiera tranquillamente, con le sciabole a terra. 😉
Sono un pirata coi guanti di velluto 😛
Comunque no, non ho risparmiato critiche, appunto per via di quel codice 😛
Bellissimo se lo pensi veramente sennò si illude qualcuno di aver fatto un capolavoro. Confermo, Grilloz massacra o stronca dolcemente , ma sinceramente ed è giusto che sia così. Non per forza una critica deve essere dura. C’è modo e modo di giudicare e dare un consiglio. Fa male se va sul personale, ad esempio: “Non ne capisci nulla di questo”o altro … Per il resto, se ti metti in gioco, prendi oneri e onori.
Riguardo ai commenti, almeno per me, deve valere la pena che parlo, che aggiungo, anche alle battute scherzose, non per forza su una tematica. Da alcuni post ho imparato molto.
Da alcune persone ho un’ottima stima, non mi sembra poco.
A volte sono dura o diciamo diretta. Non credo nel dare un sostegno solo perché sei amico, ti dico la mia.
Una cosa che non mi piace leggere nei blog è la saccenza ostentata. Li evito come la peste. Se mi devi insegnare, fammelo capire. Se vuoi far vedere quanto sei acculturato, parla e commentati da solo.
Amo leggere nei blog chi sa dare lezioni di scrittura, chi ha un tono pacato, chi spazia le argomentazioni.
Una dote di chi ha un blog è avere carisma e questa non si costruisce a tavolino.
Poi c’è il cosiddetto “feeling” mentre parli nel blog.
È un rapporto soggettivo.
Se non riesco a comunicare con te, non riuscirò nemmeno a commentarti. Sarebbe come star seduti uno davanti all’altro e non saper che dirsi. Imbarazzante, direi.
Eh, tu ne sai qualcosa, in effetti 😛
Già 🙂
Faccio la gavetta.
Per quanto riguarda i racconti, secondo me sono un caso di post un po’ particolare nei confronti del quale il commento è più delicato.
Personalmente commento molto raramente i racconti per una serie di motivi:
1. non mi sento autorizzata a criticare qualcun’altro;
2. tanto meno mi sento di farlo pubblicamente;
3. non essere sincera sarebbe controproducente per l’autore.
Proprio perché ho difficoltà a commentare, a mia volta pubblico raramente racconti sul mio blog.
Se lo dovessi fare forse chiederei consigli su aspetti specifici del racconto, del tipo: che cosa ve ne pare dell’incipit? come avreste caratterizzato quel personaggio? come avreste descritto quella scena?
Forse in questo modo il lettore si sente maggiormente autorizzato a dare un parere su un aspetto specifico e non sembra voler giudicare in toto un racconto.
I commenti sono la reazione dei lettori a quanto hai scritto, quindi sono sì importanti. Mi preoccupo sempre quando vedo che arriva l’ora di pranzo e non ci sono ancora commenti al mio nuovo post 🙂
Dai commenti, sia dal numero sia dal contenuto, capisci cosa ha colpito del post, cosa chiedono i lettori, cosa preferiscono.
Possibile che all’ora di pranzo un tuo post non abbia commenti? Non ci credo molto! 😉
Un altro aspetto che avevo tralasciato e che tu invece inquadri bene: i commentatori ti orientano con i loro gusti, ti fanno capire che cosa ha funzionato nel post e che cosa no e, da non tralasciare, ti suggeriscono nuove idee per nuovi post. Sono pienamente d’accordo. 🙂
Sì, sono importanti, anche se – fatto bizzarro – non sempre il numero dei commenti poi coincide con il numero dei lettori del post. Ci sono molti fattori, come hai detto, a determinare la questione. Io sono ormai convinta che un alto numero di commenti non significhi necessariamente che un post sia stato apprezzato più di altro, perché ci sono dei tipi di post facili da commentare e che quindi attirano di più, e altri per cui magari non si ha molto da dire. Come lettrice qualche volta mi capita di leggere un articolo con piacere e interesse ma di sentirmi inadeguata sull’esprimere qualcosa, quindi evito. Siamo su un terreno strano…
Poi mi è anche capitato che dei lettori mi scrivessero (anche persone che conosco al di fuori della blogosfera) e che scoprissi che avevano letto con molta attenzione dei post, però non avendo l’abitudine a commentare non lo hanno mai fatto. Direi che non tutti si sentono a loro agio in questo, per chi ha un blog viene sicuramente più spontaneo lasciare un segno.
Hai pienamente ragione. Il blogger, per sua attitudine ad esprimere il proprio parere, commenta di più. E forse per questo argomenti “da blogger” possono avere molti commenti e non molte letture e, viceversa, argomenti più generici avere molte letture ma pochi commenti.
Mica facile commentare, ce chi ne ha fatto una seconda professione XD
Scherzi a parte io fare molta distinzione sulla qualità dei commenti. Un commento solo per dire son passato o per dire semplicemente sono d’acccordo serve a poco. Quando avevo un blog (ere geologiche fa) c’era chi si offendeva se non commentavi dopo che lui ti aveva commentato, una sorta di narcisismo virtuale, un po’ come i like di facebook.
Io spesso non commento (lo so, non sono molto credibile 😀 ) perchè non ho nulla da aggiungere, non ho una mia opinione in proposito, o la mia opinione è così farraginosa che non mi va di esternarla.
Noto, soprattutto su facebook, però che oggigiorno sembra quasi obbligatorio avere opinioni su tutto 😛
Davvero tu non commenti?? 😛
Scherzi a parte, io – come lettrice – cerco di lasciare almeno un cenno del mio passaggio su di un blog, sforzandomi di dire cose intelligenti e non solo di riempire uno spazio vuoto, lo trovo un gesto di cortesia verso chi ha messo dell’impegno per scrivere un articolo. Del resto a volte sono in difficoltà a farlo, soprattutto quando vengono pubblicati racconti. Non mi sento a mio agio a esprimermi su un terreno così delicato come l’opera altrui, non vorrei essere fraintesa.
Quando proprio non mi viene niente, lascio almeno il like (sempre che sia su wordpress)…
Del resto non trovo logico offendersi se non viene ricambiata la cortesia. Seguo tantissimi blog, a volte, per motivi di tempo, non ce la faccio ad arrivare dappertutto, anche se me ne dispiace.
Intanto ti ho messo anche il mipiiace 😀
😛 Thanks!
Eh, a volte viene anche a noi il blocco del commentatore 😛
Sì, il like è un buon modo per lasciare un segno, ma spesso mi scordo pure di quello, mi sembra strano su un blog 😛
Sono in corsa come il bianconiglio ma come vedi mi fermo a commentare 🙂
Non ho molto da aggiungere a quel che hai scritto e qui ci sono blogger più “anziani” (per anni di blogging) che ne sanno più di me sull’argomento. Ricordo che Daniele citò una volta (o è sul suo libro?) che un noto blogger nel primo anno ebbe solo 1 commento, di spam!
Giuro che pensavo sarebbe stata la mia. Tanto che ho detto alla ciurma: se vado in depressione, mi inserite un commento voi ogni tanto?! 🙂
Un blog senza commenti è come parlare al muro. Poi è vero che ci sono argomenti che portano commenti facili (nei nostri lit-blog di solito è pubblicazione contro self publishing, dove tocca mettere in campo l’arbitro e i cartellini, nonchè avvisare l’hosting che quel giorno si consuma la banda) contro altri temi più ostici (un normale lettore non commenta le tecniche di scrittura o gli articoli sul social marketing). Detto ciò, trovo anch’io quasi un rapporto inversamente proporzionale tra commenti e letture: gli articoli più commentati (in genere da voi blogger) sono i meno letti; gli articoli più semplici e meno commentati risultano i più letti (mi pare che in cima ho Le parti del libro e Comprovendolibri e Come regalare un libro, per dire).
Però molto dipende da qual è lo scopo del blog.
Personalmente sono dell’idea che il nostro genere, cioè il lit-blog, abbia il commento proprio nelle sue corde, molto di più di certi altri argomenti. Quando capito su siti di informatica, di seo o simili, per quanto autorevoli e molto letti, trovo sempre pochi commenti e molto tecnici.
Voglio dire, fa parte della natura dell’aspirante scrittore scrivere, no? Anche se a volte finiamo per disquisire esageratamente sulle quisquilie. 🙂
Ho il blog da quasi sette anni e da quasi sette anni pubblico tutti i giorni. Penso di aver attraversato tutte le varie fasi riguardo ai commenti. Ho avuto periodo dove i commenti arrivavano a pioggia. E periodi in cui latitavano, indipendentemente dalla tipologia di post. L’importanza dei commenti per me è legata più che al tipo di blog al tipo di obiettivo che si vuol dare al blog, ma sopratutto i commenti devono dare valore al blog che si commenta. Spesso si fraintende il significato di community e molti commentatori “sbragano”. Dimenticavo l’importanza di avere sempre avere un occhio di riguardo per il padrone di casa!
Sono d’accordo sul fatto che il commento deve dare valore al blog. Però mi sono fatta l’idea che il commentatore è un po’ lo specchio di chi scrive. Funziona come nei bar (ne ho avuto uno, per quello che lo dico): se hai un certo modo di gestire il tuo locale, ti attirerai lo stesso tipo di clientela. Se sei educato, il commentatore cafone magari ci viene una volta, poi viene gentilmente accompagnato all’uscita. 🙂
Poi, chiaro, qualche volta si può anche sbragare, l’importante è che non diventi abitudine. 🙂
Io cerco di commentare solo se mi sembra di avere qualcosa da dire, tranne in questo caso: non ho niente da dire, ma ho commentato lo stesso.
Tanto per fare numero 🙂
Ahahahahaha!! Tu, Marco, sei sempre il mio mito! 🙂
Vorrei rispondere di sì. Sì, perché in effetti il commento dà modo di rapportarsi agli altri e questa è una delle tante cose che un blogger apprezza. Sì, perché se c’è il commento c’è la dimostrazione di un certo apprezzamento. Sì perché significa che hai un seguito.
Eppure… da un anno a questa parte mi sono accorta, con sorpresa e gaudio, che il numero dei lettori del blog aumentava mentre i commenti rimanevano stabili se non, addirittura, diminuivano. L’unica risposta che sono riuscita a darmi è che forse è più facile leggere i miei voli pindarici piuttosto che commentarli. Magari no, il motivo è un altro, tra tutti il fatto che nemmeno io sono troppo attiva nei blog degli altri, che preferisco leggere piuttosto che dire la mia. Oppure qualcosa a cui neanche penso e che spiegherebbe il perché di tale “passività”. Non so.
È anche vero che ci sono blog dal grande seguito in cui i commenti sono pari a zero e che annullano tutta la mia premessa iniziale. Uhm.
La conclusione a cui giungo è: sì, ma anche no. Dipende dal blog, dalla persona, dall’intento con cui si scrive, dal post. Ed è bello così, no?
Sono d’accordo con te: è bello così. Ed è anche una specie di divertente rompicapo stare a scervellarci per analizzare i perché, senza che debba diventare un’ossessione, ovvio.
Per quanto mi riguarda, sì, trovo che il tuo blog sia molto da leggere. 🙂
I commenti sono importanti perché permettono di interagire con il lettore, però spesso la gente legge e non commenta perché va sempre di corsa. Io per esempio leggo i blog in pausa pranzo quando riesco o nei ritagli di tempo, non sempre ho modo di commentare, sopratutto se vuoi lasciare un commento un po’ articolato. E a volte rinuncio. Proprio ieri ho scoperto un rialzo consistente nelle visite al mio blog, ma contemporaneamente i commenti sono sempre un numero esiguo, magari dipende da quello che scrivo, chissà, in ogni caso non mi pongo troppo il problema perché comunque il mio blog mi rappresenta e segue quello che sono nel bene e nel male.
Metti in luce un altro aspetto importante: il tempo. Ti confesso che io leggo gran parte dei post a letto dal cellulare. Mi sveglio verso le 6 e fino alle 6,30 scorro i nuovi post. Ovviamente non riesco a commentare dal letto e dal telefono, così poi lo faccio durante il giorno nei ritagli di tempo. Il problema è che non sempre poi me ne ricordo. 🙁
È bello se c’è qualcuno che dà una testimonianza del suo passaggio in un blog tramite un commento. A me piace commentare, fare sentire la mia presenza, ho quasi sempre qualcosa da dire. Certe volte leggo e mi riprometto di ripassare in un secondo momento perché voglio approfondire la risposta e non pubblicarne una sbrigativa, qualche volta vorrei dire di più, ma anche il commento non deve esagerare in numero di parole se no diventa un trattato, qualche volta, lo ammetto, leggo il post, non ho il tempo di commentare subito e poi me ne dimentico. (La memoria è il primo segnale forte dei miei anni che passano!) 🙂
Perché ritengo che i commenti siano importanti? Per le ragioni che hai bene individuato tu: perché creano rete, animano i dibattiti e sono un bel segnale di gradimento.
E ora un piccolissimo aneddoto:
I primissimi tempi, quando ho aperto il blog, ovviamente non mi considerava nessuno. Il commento era una chimera. Poi, finalmente, un giorno, mi è arrivata una notifica: qualcuno aveva lasciato un commento su un mio articolo. Wow, contentissima, vado a intascare il riscontro ed era uno spammone, tra l’altro su cose che neanche avevano a che fare con un litblog. Delusione!
Comunque i commenti si incrementatano nel tempo, quando chi ti segue si sente come a casa propria. Il mio unico intento è quello: fare sentire chiunque, anche l’ospite occasionale, a proprio agio.