
Martedì scorso abbiamo giocato con un quiz da spiaggia, in cui vi ho proposto 12 domande di italiano.
Oggi vi propongo le risposte, così da ripassare un po’ di italiano anche se vi trovate in spiaggia o a bordo piscina (vabbé, se siete a bordo piscina un po’ vi invidio!).
Le soluzioni al quiz
1. Barbara c’ha preso in pieno: Stizzivo telecomandi è l’anagramma di Il visconte dimezzato di Calvino. Brava Barbara.
2. B. Barbara segna un altro punto. Come potete leggere sulla Treccani On line:
oblomovismo s. m. – Atteggiamento di apatica e fatalistica indolenza, assunto come caratteristica emblematica della generazione russa anteriore all’abolizione della schiavitù della gleba (1861). Il termine, tratto dal nome di Oblomov ‹ablòmëf› protagonista del romanzo omonimo (1859) del narratore russo I. A. Gončarov, fu diffuso dal saggio di N. A. Dobroljubov, Čto takoe oblomovščina «Che cosa è l’oblomovismo», pubblicato nello stesso anno.
3. A. Ancora Barbara che va dritto in goal! Sempre sulla Treccani troviamo:
larvato agg. [part. pass. di larvare], lett. – 1. (noncom.) [che ha la maschera] ≈ mascherato. 2. (fig.) [di cosa (spec. negativa) che viene presentata con aspetto attenuato rispetto alla realtà: insinuarsiconmodil.digentilezza] ≈ camuffato, celato, coperto, implicito, mascherato, nascosto, velato. ‖ malcelato. ↔ esplicito, evidente, palese, scoperto
4. A, Questa era un po’ difficile. Non assegniamo nessun punto. Sciabola deriva dal polacco.
sciàbola s. f. [dallo slavo sablja, polacco szabla, prob. attraverso il ted. Säbel].
5. A. Sui tempi dei verbi non dovremmo avere grossi dubbi. (Sì, col cavolo! Fortuna che mio figlio li sta studiando a scuola!).
6. B. Me lo ricordo solo io il carosello con la pubblicità del Last al limone? Sono così vecchia??
7. C.
afèreṡi s. f. [dal lat. tardo aphaerĕsis, gr. ἀϕαίρεσις «sottrazione», der. di ἀϕαιρέω «togliere»]. – 1. In linguistica e stilistica, soppressione di una vocale o sillaba iniziale; è frequente quando una vocale iniziale viene a trovarsi dopo la vocale finale della parola precedente (gr. πο ῦ ᾿στιν per πο ῦ ἐστιν; ingl. I’m per I am; ital. E ’l sol montava ’n su, in Dante), oppure quando si tratta di fraintendimento nella divisione delle parole (la Puglia invece di l’Apulia). Un caso più particolare è rappresentato dalle riduzioni familiari dei nomi proprî: Tonio per Antonio, Cola per Nicola, ecc.
8. Bravissima Iara. Essoterico è il contrario di esoterico.
essoterico /es:o’tɛriko/ agg. [dal lat. tardo exoterĭcus, gr. eksōterikós, der. di héksō “fuori”] (pl. m. -ci). – 1. (teol., filos.) [detto di una dottrina o di una prassi che può essere conosciuta anche dai profani] ↔ esoterico. 2. (estens., non com.) [che si può capire facilmente] ≈ chiaro, comprensibile, esterno, manifesto, palese, pubblico. ↔ arcano, enigmatico, esoterico, incomprensibile, iniziatico, misterico, misterioso, occulto, riservato, segreto.
9. A. Brava Tiziana! L’abitante di Gubbio è infatti un eugubino.
eugubino agg. [der. di Eugubium, forma mediev. del nome di Gubbio (lat. class. Iguvium)]. – Della città umbra di Gubbio: il territorio e.; dialetto e.; sostantivato, gli E., gli abitanti di Gubbio (correntemente detti Gubbiési). Per le tavole e. (o, più spesso, iguvine), v. iguvino.
10. C.
biżżèffe [dall’arabo bizzāf, dial. bizzēf «molto»]. – Nella locuzione a b., in grande quantità: fare soldi a b.; a primavera,fiori a b., e, a suo tempo, noci a b. (Manzoni). Rara e ant. la variante biseffe: io ne ho di questo mio argomento gli esempi a biseffe (Beccaria).
11. C. Esatto, Iara!
trisdrùcciolo agg. [comp. di tri- e sdrucciolo], non com. – Di parola che ha l’accento tonico sulla quintultima sillaba. In italiano possono essere trisdrucciole soltanto voci verbali composte con enclitiche (es.: fàbbricatelo, òccupatene).
12. C. Altro goal per Iara!
portoghése agg. e s. m. e f. [dal port. portuguez, lat. mediev. Portucalensis]. – 1. agg. e s. m. e f. Del Portogallo, stato dell’Europa occid., nella parte della penisola iberica che si affaccia sull’oceano Atlantico: il popolo p.; l’arte, la civiltà p.; lingua p. (o, come s. m., il portoghese), la lingua, costituita da un insieme di dialetti neolatini, parlata, oltre che in Portogallo, negli arcipelaghi delle Azzorre e di Madera e nel Brasile. Come locuz. agg. e avv., alla p., al modo, secondo l’usanza del Portogallo; in partic.: legatura alla p. (o legatura p.), tipo di legatura, a due o più passate, usata in marina, spec. per unire due cavi o due tratti di una cima; latte alla p., altro nome del dolce detto anche latte brulé e crème–caramel (v.). Come sost., abitante, originario o nativo del Portogallo. 2.s. m. e f. Chi, grazie a favoritismi o con sotterfugi, riesce a entrare in un teatro, in un cinema, in uno stadio o in altro qualsiasi luogo pubblico di spettacolo, senza pagare il biglietto d’ingresso: ieri sera in teatro non mancavano i soliti p.; l’origine dell’espressione fare il p., in questo sign., sembra risalire al sec. 18°, quando l’ambasciata del Portogallo a Roma, per festeggiare un avvenimento, organizzò una recita al teatro Argentina per la quale non erano stati distribuiti biglietti di invito, essendo l’ingresso gratuito per chi si presentasse come «portoghese», cioè come cittadino del Portogallo. 3. s. m. Vitigno, originario del Portogallo e coltivato nell’Italia settentr., che fornisce uva da mensa e da vinificazione, caratterizzata da grappoli grandi, conici, alati, con acini rotondi, nero-violacei, di sapore dolce.
Voi che avete giocato e voi che non vi siete tuffati nella mischia, conoscevate le risposte? Avete imparato qualcosa di nuovo o almeno ripassato un po’ con me? Io, lo ammetto, ne avrei sbagliate molte!
Convinta che la sciabola fosse ungherese! Ma in effetti Francesco Giuseppe regnava anche su parte della Polonia.
A me non sarebbe mai venuto in mente Francesco Giuseppe… 😛