
– Calendario dell’Avvento 2016 –
Fuori da te
di Giulia Mancini
Sto aspettando il tuo ritorno amore, sono due notti che non torni a dormire e non so cosa fare. Cerco di comportarmi bene anche se non ci sei, ma è difficile, è tanto tempo che non vivo in autonomia e senza di te è davvero complicato.
Potrei telefonare a mia madre, ma non oso farlo, l’ultima volta ci sei rimasto così male, lo so che non devo cercare nessuno, che deve bastarmi il tuo amore e la tua presenza.
Ma adesso non ci sei, dove sei finito? Il frigo è vuoto, lo so, non posso uscire senza di te, ma dovrei far la spesa, anche se dove vado senza auto? Questa casa è talmente isolata che senza auto diventa arduo muoversi. Dovrei raggiungere la fermata dell’autobus a un chilometro da qui. Non è semplice. Non so più se sono capace di uscire senza te.
Forse potei andare dalla vicina, è la villetta di fronte. Però se poi lo scopri ci rimani male e io non posso rischiare di farti soffrire, quando soffri diventi terribile, mi punisci con metodi dolorosissimi. Porto ancora i segni dell’ultima volta.
Ecco adesso stanno bussando alla porta. Come faccio? Non ho il permesso di aprire a nessuno quando non ci sei. Magari sei tu che hai perso le chiavi? Insistono a bussare. Mi avvicino alla porta.
«Chi è?» la voce mi esce quasi strozzata.
«Signora è la polizia, apra per favore»
È la polizia, devo aprire, magari mi danno tue notizie. Non posso fare altrimenti. Apro.
«Buongiorno, signora. Purtroppo una brutta notizia, suo marito ha avuto un incidente d’auto.»
Il poliziotto mi guarda esitante.
«Cosa è successo, come sta?» domando.
«Purtroppo è …deceduto» dice piano il poliziotto.
«Davvero» esclamo io. Non so perché non riesco a provare dolore. Sei morto e io provo sollievo. Sono libera.
«Signora, si sente bene? Vuole che chiami qualcuno?»
Annuisco «sì grazie, vorrei chiamare mia madre» rispondo seria cercando invano di trattenere un sorriso.
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Giulia Mancini
Giulia Mancini nasce in Puglia ma si trasferisce giovanissima a Bologna dove vive e lavora. Ha sempre avuto la passione per la lettura e per la scrittura e nel corso degli anni ha scritto a fasi alterne, romanzi e racconti brevi, ma solo per se stessa e per pochi amici. Nell’agosto 2014 ha autopubblicato con Streetlib) il romanzo “La libertà ha un prezzo altissimo” e in agosto 2015 il secondo romanzo “Fine dell’estate”.
Nel giugno 2016 ha pubblicato come self L’amore che ci manca che uscirà prossimamente con una nuova edizione con una piccola Casa Editrice.
Scrive sul blog Liberamente Giulia
Bravissima Giulia, Brava davvero.
Grazie Max! Sono felice che ti sia piaciuto.
Vagando su Google Plus sono capitato per caso sul tuo racconto. Lo trovo una sintesi stupenda di uno stato d’animo pieno di sentimenti contrastanti. Una tragica attualità. Complimenti e, visto che ci siamo, buon 2017
Il peggio è quando la donna/vittima arriva a giustificare l’uomo/carnefice ritenendo di meritarsi la violenza subita a causa delle proprie mancanze.
Ciao Marco e benvenuto sul mio blog.
Hai ragione, purtroppo accade anche questo ed è un perverso meccanismo mentale da cui non è per niente semplice liberarsi.
Vero, purtroppo queste donne finiscono con il credere di meritarsi ciò che loro accade, spesso c’è una violenza psicologica prima ancora di quella fisica.
Ciao Silvia. Ciao Giulia. 🙂
Purtroppo nella realtà serve coraggio, il destino quasi mai aiuta. Il tuo racconto, però, emoziona e regala il lieto fine sperato.
Lo so, nella realtà spesso le cose vanno diversamente, ma amo scrivere anche perchè mi piace raccontare e fantasticare su un possibile lieto fine (anche se è amaro poter gioire della morte di qualcuno). Grazie Iara 🙂
Ciao Iara. Sì, hai ragione. Anch’io sono dell’idea che il destino ce lo costruiamo noi giorno dopo giorno. Come si suol dire, aiutati che il ciel t’aiuta!
Bello Giulia! L’ho interpretato come un regalo divino dettato da bisogno di giustizia. Visto che siamo sotto Natale. 😉
Grazie Isabella!
Sotto Natale possono accadere miracoli per chi è ingiustamente oppresso… 🙂
Ciao, Giulia. Brava. Tema complesso. Lo hai trattato in maniera interessante.
Goditi l’emozione. 😉 🙂
Grazie Tiziana Sono felice di ricevere tanti complimenti. Ok sono ufficialmente arrossita…
Di grande attualità. Brava, Giulia. 🙂
Grazie Marina. Poco natalizio ma purtroppo sicuramente attuale.
Certo che non è spiaciuto manco a me, anche se la passività delle donne che si fanno picchiare e altro oggettivamente mi infastidisce, al primo gesto VIA, Ma questa è solo la mia opinione di chi non si è mai trovato in certe situazioni.
Ciao Giulia, bello trovarti qui.
Grazie Sandra! vero anch’io per fortuna non mi sono mai trovata in una simile situazione… ho pensato che il destino desse una mano a una donna intrappolata in questa situazione.
Ecco una piccola rivincita che la vita regala in dono alla donna maltrattata. Pensa che non mi è spiaciuto neppure un po’ ed ho sorriso pure io.
Bello.
Grazie Nadia in effetti l’ho pensata proprio così, la rivincita della vita, almeno nel racconto una specie di lieto fine dove a morire una volta tanto non è la donna a morire ma il suo carnefice.
Ho scritto morire troppe volte
😀
Brava, Giulia. 🙂
grazie Salvatore 🙂
Mi sono emozionata a leggere il mio racconto sul tuo blog, grazie Silvia per questa bella iniziativa!
Grazie a te, Giulia. Un vero onore (e piacere) ospitare tanti blogger e autori capaci sul mio blog! 🙂